Il progetto ASRI


Genesi

La documentazione del restauro è sicuramente un momento fondamentale - anche se spesso trascurato - sia della ricerca e della critica storico-artistica - che non può prescindere da quanto si è “aggiunto” e “tolto” nell’opera d’arte durante i secoli - sia della conservazione del patrimonio culturale, che deve basarsi, soprattutto nella fase decisionale e di progettazione di interventi di restauro, su una approfondita e sicura conoscenza degli interventi già subiti dall’opera. A questo proposito si veda, tra l’altro, l’atto di fondazione dell’Istituto Centrale del Restauro.

Questa fondamentale attività comporta diverse azioni e richiede l’attenzione ad una serie di problematiche che devono essere affrontate a livello interdisciplinare: gli strumenti tradizionali della ricerca storico-artistica; le competenze tecnico-scientifiche relative alle tecniche artistiche e alle procedure di restauro; il reperimento, l’interpretazione e la corretta catalogazione dei materiali archivistici; l’utilizzo di tecnologie informatiche che consentano un’efficace gestione e valorizzazione dei dati e delle informazioni raccolti, anche in relazione alle problematiche del lessico storico e del lessico normalizzato, sono tutti aspetti e competenze necessarie per un corretto approccio al problema.

Se queste problematiche sono tipiche di molte attività volte alla documentazione storica, il “settore restauro” si presenta ulteriormente complicato da alcune caratteristiche che hanno segnato storicamente lo sviluppo di questa professione: nato come “specializzazione poco prestigiosa” dell’attività artistica, il restauro - praticato da sempre - raggiunge una propria autonomia professionale e deontologica solo in tempi recentissimi (non prima della seconda metà dell’Ottocento). Questa situazione, insieme con la tradizione orale “di bottega”, la necessità di mantenere segrete le procedure di intervento, e la volontà di nascondere agli occhi del pubblico l’intervento effettuato - prassi necessaria in una concezione del restauro (dominante fino alla prima metà del Novecento) come intervento di valorizzazione estetica, e non storica, dell’opera d’arte - rende estremamente difficile reperire ed interpretare le fonti necessarie per ricostruire le vicende conservative del nostro patrimonio culturale.

È in quest’ottica che - alla luce anche di proposte, “raccomandazioni” ed indicazioni nazionali ed internazionali - nasce il progetto Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani, in seguito al voto presentato nel 1995 da Marisa Dalai Emiliani durante i lavori del Convegno Internazionale di Studi Giovanni Secco Suardo. La cultura del restauro tra tutela e conservazione dell'opera d'arte. Nel voto “constatata l'eccezionale importanza degli archivi dei restauratori”, si auspica l’avvio di attività volte ad evitare la dispersione “di tale prezioso patrimonio”, proponendo che l'Associazione Giovanni Secco Suardo si renda “disponibile per continuare e promuovere ogni iniziativa finalizzata alla valorizzazione di tali archivi e in particolare per avviare il progetto di studio ed edizione di un Dizionario storico-biografico dei restauratori italiani, in armonia con l'auspicio dell'Istituto Centrale per il Restauro e in collaborazione con gli Enti preposti”.

A seguito della costituzione di un Comitato Promotore (composto dall’Istituto Centrale per il Restauro, l’Associazione Giovanni Secco Suardo, la Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte Medievale e Moderna dell’Università “La Sapienza” di Roma e la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Milano), il Comitato Scientifico redasse nel luglio 1995 il primo documento di progetto, che permetteva l’avvio dei lavori.

Attraverso una successiva Convenzione sottoscritta nel 1996 tra il direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro, Michele Cordaro, e l'Associazione Giovanni Secco Suardo, i due enti firmatari, affiancati dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese e dalla Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Università "La Sapienza" di Roma, si sono resi “promotori di un progetto avente come scopo la creazione di un Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani”.

Con l’adesione ed il sostegno della Direzione Generale alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia e di altri organismi ed istituzioni, il progetto ha cominciato effettivamente a prendere corpo con precise finalità e strutture organizzative. Fondamentale è stato poi, negli anni successivi, il contributo di gruppi di ricerca di diverse Università italiane, cofinanziate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

La storia professionale specifica di un restauratore attraversa spesso tutte le dimensioni istituzionali, individuate a volte come ente di committenza, di controllo, proprietario ecc., attraversa spesso anche la storia di importanti collezioni, di monumenti, frutto dell'interazione tra la produzione artistica e la committenza sul territorio e pertanto costituisce una particolare prospettiva di lettura della storia del nostro paese. Raramente le storie dei restauratori così come le vicende storiche delle opere sono legate ad un solo luogo. L’intreccio di questi percorsi ha lasciato documenti, studi e tracce, nelle forme e nei luoghi più diversi, da ritrovare, incrociare ed interpretare. La salvaguardia della documentazione relativa all’attività dei restauratori è una esigenza assoluta non solo per acquisire conoscenza e consapevolezza della storia conservativa del patrimonio culturale ma in quanto ricchezza culturale specifica e significativa del nostro paese: è l’attività specifica di coloro che hanno fatto davvero la storia del restauro moderno perlomeno dall’inizio del ‘700 a oggi.

Fino ad oggi ASRI ha rappresentato un modello per la ricerca storica applicata alla conservazione e dialogante con le *digital humanities*, un’esperienza di lavoro corale e coordinato - tra l’Associazione Giovanni Secco Suardo, le istituzioni territoriali, l’Istituto Centrale del Restauro (ora ISCR) e quindici atenei universitari – che ha ricevuto attenzione anche dalla Comunità Europea la quale ne ha finanziato l’estensione ad altri paesi (1). ASRI ha stimolato e avviato nuovi progetti su tematiche e problematiche collegate alla storia del restauro (2). Ugualmente strategica è apparsa la necessità di poter diffondere una conoscenza della storia del restauro e dei restauratori ad un più vasto pubblico, anche di non addetti ai lavori (3).

Il progetto ha una sua collana editoriale, Quaderni dell’Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani, giunta alla sesta pubblicazione che raccoglie gli esiti di alcune delle più interessanti ricerche. Un riconoscimento dell’importanza culturale di ASRI è venuto negli ultimi mesi, dalle firme di studiosi e addetti ai lavori, pronunciatisi a sostegno del proseguimento del progetto, e dal recente Premio Ranuccio Bianchi Bandinelli “La tutela come impegno civile” (4).


Obiettivi, attività e risultati

Le esigenze a cui vuole rispondere il progetto sono:

  • conoscere il profilo professionale dei restauratori italiani;
  • conoscere l’evoluzione delle teorie e delle pratiche di restauro;
  • conoscere la storia conservativa delle opere e avere quindi maggiore potenzialità di lettura critica;
  • conoscere l’“anamnesi” di un’opera per poter operare un intervento conservativo più consapevole;
  • conoscere le prassi, le tecniche, i materiali e gli strumenti di restauro e i relativi lessici tecnici.

L’obiettivo del progetto è quello di aumentare le conoscenze sulla storia del restauro, attraverso due aree di attività:

  • ARCHIVI PRIVATI DEI RESTAURATORI ITALIANI
  • RICERCA SULLA STORIA DEL RESTAURO E RELATIVA BANCA DATI


Quadro istituzionale e quadro organizzativo

Il progetto ASRI è caratterizzato da un articolato sistema organizzativo del quale negli anni è stata dimostrata l’efficienza e che assicura un costante e completo controllo sul piano metodologico e scientifico e del quale si riportano a seguito le principali strutture e le relative caratteristiche

Gli enti promotori

  • Associazione Giovanni Secco Suardo
  • Istituto Centrale per il Restauro
  • Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte Medioevale e Moderna dell'Università di Roma "La Sapienza"
  • Soprintendenza per i Beni Storici Artistici di Milano
  • Direzione Generale alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia
  • Fondazione 1563, già Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo
  • Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali "La Venaria Reale"

L’ente realizzatore e conservatore

  • Associazione Giovanni Secco Suardo

Gli enti sostenitori, partecipanti e aderenti

In questi anni gli enti che hanno sostenuto ASRI sono stati:

  • Ministero della Cultura – Direzione Generale Bilancio
  • Ministero della Cultura – Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali
  • Ministero della Cultura – Istituto Centrale per il Restauro
  • Ministero dell’Università e della Ricerca
  • Regione Lombardia, Direzione Generale Autonomia e Cultura
  • Banca d’Italia
  • Fondazione Cariplo
  • Fondazione 1563, già Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo
  • Associazione Giovanni Secco Suardo

con il patrocinio della Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte - CUNSTA

e con la promozione e sostegno scientifico dell’Associazione SISCA (Società Italiana di Storia della Critica d’Arte)

gli enti che hanno partecipato:

  • Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Dipartimento di Storia dell’Arte
  • Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Arti e Spettacolo
  • Università degli Studi di Macerata – Dipartimento di Beni Culturali
  • Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
  • Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Scuola di specializzazione in Storia dell’Arte
  • Università degli Studi di Napoli “Federico II” - Dipartimento di Discipline Storiche
  • Università degli Studi di Palermo - Dipartimento di Studi Storici e Artistici
  • Università degli Studi di Pisa - Dipartimento di Storia delle Arti
  • Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Studi Storico artistici, Archeologici e sulla Conservazione
  • Università degli Studi del Salento - Dipartimento di Beni delle Arti e della Storia
  • Università degli Studi di Siena - Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti
  • Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Discipline Artistiche, Musicali e dello Spettacolo
  • Università degli Studi di Udine - Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali
  • Università degli Studi di Verona - Dipartimento di Arte, Archeologia, Storia e Società
  • Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali
  • Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali "La Venaria Reale"

con la collaborazione, tra gli altri, di:

  • Archivi Artistici e Archeologici Civici del Castello Sforzesco, Milano
  • Archivio della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo
  • Archivio dell’Accademia Virgiliana di Mantova (1998 – 2000)
  • Archivio della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Milano
  • Archivio di Stato di Bergamo (1998 – 2000)
  • Archivio di Stato di Mantova (2001 – 2002)
  • Archivio di Stato di Napoli (2004 – 2006)
  • Archivio Storico Comunale di Mantova (2001 – 2002)
  • Archivio Storico della Provincia di Bergamo (1998 – 2000)
  • Archivio Storico di Palazzo Altemps
  • Archivio della Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo
  • Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte, Roma Palazzo Venezia
  • Venezia Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, Milano (2008 – 2009)
  • Comune di Bergamo - Accademia Carrara (1998 – 2000, 2008 - 2009)
  • Galleria d’Arte Moderna, Milano (2008 – 2009)
  • Musei Vaticani, Roma
  • Museo di Palazzo Te, Mantova (2008 – 2009)
  • Museo Provinciale Castromediano di Lecce (2004 - 2006)
  • Pinacoteca di Brera, Milano (2008 – 2009)
  • Pontificia Commissione di Archeologia Sacra
  • Settore Restauro, Musei e Archivi
  • Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Pisa (2002 - 2006)
  • Soprintendenza Archeologica delle province di Napoli e Caserta (2004 – 2006)
  • Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale
  • Soprintendenza Archeologica per il Lazio
  • Soprintendenza per il Patrimonio Storico-artistico del Piemonte (2002 - 2010)
  • Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano (2004 – 2006)
  • Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Roma
  • etc.


Quadro operativo

Il Comitato Scientifico

Fin dalla prima riunione la sua funzione e il suo impegno sono stati non solo di generale indirizzo del progetto, ma di definizione dei numerosi problemi presentati in relazione agli obiettivi prioritari, ai percorsi di lavoro e alle metodologie più corrette. Le diverse professionalità e competenze dei suoi membri hanno permesso di rispettare la fondamentale natura interdisciplinare del progetto.

  • Carlo Giantomassi - Presidente (Restauratore)
  • Michela Di Macco - Vice presidente (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
  • Marisa Dalai Emiliani - Presidente onorario (già Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
  • Cristina Acidini - (Storica d’arte)
  • Carlo Birrozzi - (in qualità di direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione)
  • Giorgio Bonsanti - (già Università degli Studi di Firenze)
  • Silvia Cecchini - (Storica d'arte e restauratrice)
  • Emanuela Daffra - (in qualità di direttore dell’Opificio delle Pietre Dure)
  • Paola D'Alconzo - (Università degli Studi di Napoli Federico II)
  • Maria Concetta Di Natale - (SISCA - Società Italiana di Storia della Critica d'Arte)
  • Miriam Failla - (Università degli Studi di Torino)
  • Luigi Ficacci - (Storico d’arte)
  • Alessandra Marino - (in qualità di direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro)
  • Mario Micheli - (Università degli Studi Roma Tre)
  • Almamaria Mignosi Tantillo - (già Direttore Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, in rappresentanza della Direzione Generale Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico)
  • Mauro Natale - (già Università di Ginevra)
  • Antonio Paolucci - (già Direttore Musei Vaticani)
  • Pietro Petraroia - (Università Cattolica del Sacro Cuore)
  • Chiara Piva - (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
  • Regina Poso - (già Università degli Studi del Salento)
  • Marco Realini - (in qualità di direttore pro tempore CNR – ICVBC)
  • Lidia Rissotto - (Restauratrice già Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro)
  • Annalisa Rossi - (Direzione Generale per i Beni Archivistici - SAL)
  • Orietta Rossi Pinelli - (già Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
  • Francesco Scoppola - (Architetto)
  • Lanfranco Secco Suardo - (Associazione Giovanni Secco Suardo)
  • Mario Turetta - (in qualità di direttore della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali)

Menzione speciale al prof. Giuseppe Basile (1942-2013), al prof. Maurizio Marabelli (1934-2017) dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e a Gianluigi Colalucci che fin dall’inizio hanno fatto parte del Comitato Scientifico di ASRI sostenendo e promuovendo con passione il progetto.

Coordinamento e gestione del progetto

Il Coordinamento generale e la gestione del progetto compete all’Associazione Giovanni Secco Suardo, che ha la responsabilità della direzione e della realizzazione del progetto, e che deve per ciò garantire:

  • la continuità e la crescita del progetto;
  • la relazione con e tra i vari Enti partecipanti/sostenitori;
  • il coordinamento operativo complessivo delle attività, in costante rapporto con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e secondo le indicazioni del Comitato Scientifico;
  • l’organizzazione delle riunioni del Comitato Scientifico, relazionando e aggiornando sulle attività in corso, presentando i risultati parziali e finali dei lavori, sottoponendo problematiche e raccogliendo le specifiche osservazioni;
  • la costante informazione e relazione tra i diversi organi del progetto;
  • la costante comunicazione tra i vari esperti del Comitato di Redazione e dei Gruppi di Ricerca e Gruppi di Lavoro, e la programmazione ed organizzazione dei vari incontri, riunioni e corsi di formazione;
  • il funzionamento e la popolazione della Banca Dati online;
  • l’assistenza via mail a quesiti e interrogazioni su restauri e restauratori;
  • la programmazione ed organizzazione di eventi e incontri, al fine di promuovere e diffondere il progetto;
  • la gestione economica e amministrativa delle varie attività.

L’Associazione Giovanni Secco Suardo (in questo caso in qualità di Ente Conservatore) garantisce inoltre la conservazione e la valorizzazione degli archivi e dei documenti raccolti all’interno dell’Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani, presso la sua sede, con il preciso compito di individuare le soluzioni logistiche e organizzative più idonee per la corretta conservazione e la fruizione dei materiali. L’Associazione assicura attività di consultazione attraverso l’assistenza di personale qualificato, e garantisce la riservatezza, ove prevista

Comitato di redazione

Come previsto dal Comitato Scientifico è stato istituito un Comitato di Redazione con i seguenti compiti:

  • coordinamento, assistenza e consulenza ai vari Gruppi di Lavoro Archivistico e Gruppi di Ricerca;
  • controllo formale e qualitativo del rispetto degli standard dei dati, in relazione all’integrità generale dell’informazione ricevuta;
  • redazione e aggiornamento della manualistica;
  • coordinamento dei lavori in corso, onde favorire lo scambio di informazioni ed evitare sovrapposizioni tra le attività dei ricercatori/schedatori;
  • tempestiva risposta ad eventuali quesiti e problematiche da parte dei ricercatori/schedatori;
  • rapporti con l'utenza.

Il Comitato di Redazione è in rapporto con il Comitato Scientifico, a cui presenta i lavori ultimati per la validazione e può avvalersi, a seconda delle necessità e delle fasi di lavoro, della collaborazione e consulenza di esperti in settori specifici.

Gruppi di lavoro archivistico – gruppi di ricerca e schedatura

Gruppi di lavoro archivistico

Composti da personale qualificato (archivisti, con conoscenze storico-artistiche), svolgono attività di riordino e inventariazione informatizzata dei fondi documentari che progressivamente vengono acquisiti e quindi conservati nell’Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani. Svolgono anche indagini e censimenti di documentazione archivistica relativa a restauratori ed interventi di restauro, conservata presso gli archivi di enti o istituti pubblici e privati. Tali gruppi possono essere formati da elementi provenienti dall’ambiente accademico, da vari organi del ministero, dalle amministrazioni locali, così come da singoli professionisti e ricercatori. Ogni Gruppo di Lavoro Archivistico è in genere costituito da un Coordinatore, che svolge un’attività di regia e di supervisione del gruppo e che cura i rapporti con i responsabili scientifici dei moduli, e da più Ricercatori/operatori, che svolgono attività di ricerca, di raccolta dati e di schedatura, avvalendosi delle metodologie, degli strumenti e dell'assistenza messi a punto e forniti dal progetto.

Gruppi di Ricerca e Schedatura RES.I

Composti da personale qualificato, svolgono attività di ricerca, raccolta dati e schedatura informatizzata RES.I sulla storia dei restauratori e dei loro interventi di restauro. Possono far parte di questi gruppi studiosi e ricercatori appartenenti all’ambiente accademico, a vari organi del ministero, alle amministrazioni locali nonché singoli ricercatori o professionisti. Al fine di estendere maggiormente le ricerche sull’intero territorio nazionale negli ultimi anni si è attivata anche una rete di poli di ricerca universitari che operano in collaborazione con enti di conservazione locali. Ogni Gruppo di Ricerca è costituito da più Ricercatori/schedatori, che svolgono una attività di ricerca, raccolta dati e schedatura. Essi si avvalgono del coordinamento, delle metodologie, degli strumenti e dell'assistenza messi a punto e forniti dal progetto.


Struttura e attività del progetto

La struttura del progetto prevede due aree di attività, ognuna delle quali con obiettivi ed azioni specifiche. I risultati delle due aree sono in parte già pubblicati e consultabili su web al fine di promuovere una attività di ricerca sempre più ampia e integrata, attraverso i dati e le informazioni raccolte. Le due aree di attività sono:

  • ARCHIVI PRIVATI DEI RESTAURATORI ITALIANI
  • SULLA STORIA DEL RESTAURO E BANCA DATI

L’area ARCHIVI PRIVATI DEI RESTAURATORI ITALIANI comprende le seguenti attività:

  • acquisisce, inventaria e conserva, gli archivi privati di restauratori e gli esiti di studi e ricerche sull’argomento;
  • raccoglie informazioni su restauratori e interventi di conservazione e restauro attraverso indagini dei materiali documentari presenti nei fondi conservati presso enti e istituti pubblici e privati;
  • crea una base dati inventariale degli archivi e dei materiali acquisiti al fine di facilitarne la consultazione da parte del pubblico;
  • crea una base dati tematica per una guida alle fonti archivistiche riguardanti i restauratori italiani.

Una finalità e attività del progetto è l’identificazione, acquisizione, inventariazione e conservazione di archivi privati dei restauratori italiani e successiva consultazione e ricerca.

L’Associazione Giovanni Secco Suardo coordina le attività di acquisizione(5) ed inventariazione degli archivi privati di restauratori, nonché dei materiali archivistici (acquisiti in copia) posseduti da enti pubblici o privati. Dopo un censimento del fondo si avvia l’inventariazione attraverso un’analisi accurata della documentazione e del soggetto produttore, viene individuata o ricostituita la struttura del fondo e vengono descritte le unità archivistiche. All’interno di queste sono individuate e schedate le unità documentarie. Sono applicate le regole della descrizione multilivellare previste dagli standard ISAD. La metodologia adottata ha consentito, per uno stesso fondo, classificazioni e riordini anche virtuali e di diverso tipo e livello. Ogni fondo è stato descritto almeno in due differenti modalità: una rispecchiante lo stato del fondo al versamento con inventario sommario, e l’altra prodotta dopo il riordino con inventario analitico. Recentemente si sta provvedendo ad un progressivo riversamento degli inventari dei vari fondi sulla versione server dell’applicazione open source Archimista, realizzata da Regione Lombardia, Regione Piemonte e Direzione Generale per gli Archivi, per il censimento, riordino e inventariazione di archivi storici.

Ogni archivio acquisito, dopo essere stato inventariato, viene conservato presso la sede dell’Associazione Giovanni Secco Suardo e reso accessibile alla consultazione. Costantemente l’Associazione Giovanni Secco Suardo fornisce assistenza alle numerose richieste d’informazioni e consultazioni da parte di restauratori, funzionari pubblici, studiosi, studenti universitari.

Naturalmente il concetto di fonti, intese puramente nella loro fisicità archivistica, si è molto evoluto e, là dove è possibile, una registrazione audio o video di una testimonianza attendibile può divenire, se correttamente strutturata, una preziosa “fonte”, un “documento” a tutti gli effetti. Negli anni il progetto ASRI hanno raccolto importanti informazioni attraverso la realizzazione di una serie di interviste a restauratori(6), a storici d’arte(7) e a figure collegate(8).

L’area RICERCA SULLA STORIA DEL RESTAURO E BANCA DATI RE.SI

L'area RICERCA SULLA STORIA DEL RESTAURO E BANCA DATI RE.SI prevede indagini su fonti bibliografiche e archivistiche (utilizzando anche i risultati dell’area ARCHIVI PRIVATI DEI RESTAURATORI ITALIANI) finalizzate alla ricostruzione dei profili biografici di restauratori italiani e dei loro interventi di restauro, attraverso una base dati relazionale e multimediale appositamente ideata, che gestisce anche le informazioni relative alle opere e alle fonti utilizzate(9).

La banca dati RE.SI (REStauratori italiani)

La banca dati RE.SI è lo strumento strategico per raggiungere realmente alcuni degli obiettivi del progetto ASRI. La “schedatura”, ossia l’inserimento “critico” all’interno di una banca dati dei risultati delle proprie ricerche e, soprattutto, la ricerca e la consultazione hanno finalmente permesso una reale condivisione a livello nazionale delle informazioni, delle interpretazioni, delle fonti più diverse, in una prospettiva realmente entusiasmante di moltiplicazione dei saperi. Essa rappresenta un evoluto strumento di ricerca sulla storia del restauro in Italia: nutrito “contenitore” di informazioni critiche sui restauratori italiani e suoi loro interventi. Si tratta di una banca dati relazionale e multimediale appositamente ideata, che gestisce anche le informazioni relative alle opere e alle fonti utilizzate. La gestione delle informazioni tramite RE.SI, senza limitare modalità e percorsi di studio anche molto diversi, permette di condividere e integrare i dati e i risultati delle ricerche a livello nazionale, e consente un più efficace accesso alle informazioni schedate, suggerendo collegamenti e indagini trasversali, altrimenti impensabili, permettendo di ricostruire e mettere in relazione, le complesse vicende professionali dei restauratori, dei loro interventi, nonché della storia conservativa delle opere d’arte. Il patrimonio informativo della Banca Dati RE.SI si rivela assai ingente, estremamente prezioso, non solo sul piano scientifico a sostegno della ricerca storica, ma sul piano della operatività corrente dei restauratori e degli organismi centrali e decentrati del MiBACT, in quanto fonte indispensabile per la progettazione dei nuovi interventi di restauro.

Dal 2022 il nuovo applicativo web della Banca Dati RES.I è online, dopo che le oltre 20.000 schede riguardanti Restauratore, Intervento, Opera, Documento, Altri profili, Artisti, Enti/aziende sono state sottoposte a bonifica formale nel rispetto delle norme di compilazione.

Contestualmente, l’applicativo web è stato completamente ricostruito, utilizzando una modernissima architettura applicativa, denominata JAMStack, che consente di ottenere eccellenti prestazioni di esplorazione e ricerca dei contenuti, mantenendo, al contempo, una netta separazione con il corrispondente ambiente editoriale (i.e. CMS) dedicato agli schedatori. Una delle principali caratteristiche della nuova applicazione web è l’esposizione pubblica delle API JSON/REST che consentono di interrogare programmaticamente l’intera base dati. Tutte le API JSON/REST sono documentate online via swagger, agevolando significativamente l’integrabilità dei contenuti da qualsiasi applicazione esterna. Questa caratteristica è stata progettata sin dall’inizio con l’intenzione di rendere i contenuti della Banca Dati facilmente integrabili con il Catalogo Generale dei Beni Culturali. La nuova applicazione web offre due modalità ortogonali di consultazione dei contenuti definite rispettivamente esplorazione e ricerca. L’esplorazione, orientata principalmente agli studiosi, utilizza una rappresentazione tabellare dei contenuti, ordinabili e filtrabili per colonna, per poi mostrare i dettagli delle singole schede. La ricerca, orientata a un pubblico più ampio, utilizza invece il servizio full text search di Algolia, opportunamente alimentato con i contenuti dei campi più rilevanti delle schede. Gli aspetti di gestione degli accessi, validazione e pubblicazione dei dati, coordinamento e formazione dei ricercatori vengono gestiti dall’Associazione Giovanni Secco Suardo, con il supporto tecnologico della software house SINAPSI per i necessari aggiornamenti e sviluppi informatici.

La base dati RES.I è organizzata attraverso cinque schede principali: Restauratore, Intervento, Opera, Documento, Altri profili, a cui recentemente sono state aggiunte le schede di supporto relative agli Artisti e ad Enti ed aziende al solo scopo di uniformare le nomenclature e avere una gestione normalizzata dei dati, non escludendo possibili future relazioni con informazioni e altri database specializzati, già presenti in rete. La scheda Documento, utilizzata per la raccolta di tutte le fonti edite ed inedite, è in grado di gestire in allegato files multimediali comprendenti testi, immagini, registrazioni sonore e filmati. Particolare cura è dedicata al controllo della terminologia, anche in previsione dell’interfacciamento con i thesauri di settore, in corso di realizzazione.

La Scheda RESTAURATORE raccoglie i dati e le notizie biografiche, l'elenco degli interventi attuati e documentati, la citazione abbreviata di tutte le fonti utilizzate per la compilazione della scheda. È composta da una parte anagrafica con dati formalizzati inerenti anche alcuni aspetti dell’attività (topografia, cronologia, aree di specializzazione), una parte a testo libero destinata alla narrazione della vicenda biografica ed una parte di fonti citate secondo criteri normalizzati. La scheda Restauratore è così strutturata:

La Scheda INTERVENTO cataloga i vari interventi di restauro attuati e documentati e ne precisa le varie operazioni, con una descrizione delle procedure. Per la compilazione di questa scheda si fa riferimento, quando possibile, in primo luogo ad ogni singola relazione di restauro consultata o qualsiasi altro documento archivistico di questa natura, da dove si possono trarre informazioni di tipo tecnico-descrittivo. Tali dati vengono poi integrati da informazioni ricavate da fonti bibliografiche. La scheda Intervento è così strutturata:

La Scheda ALTRI PROFILI è dedicata ad altre importanti figure che intervengono nell’intervento di restauro (soprintendenti, storici dell’arte, tecnici del restauro, ecc.) raccoglie i dati e le notizie biografiche, l'elenco degli interventi documentati e la citazione abbreviata di tutte le fonti utilizzate per la compilazione della scheda. È composta da una parte anagrafica con dati formalizzati inerenti anche alcuni aspetti dell’attività (topografia, cronologia, aree di specializzazione...), una parte a testo libero destinata alla narrazione della vicenda biografica ed una parte di fonti citate secondo criteri normalizzati. La scheda Altre figure è così strutturata:

La scheda OPERA accoglie gli elementi essenziali necessari per l’individuazione dell’opera e l’elenco degli interventi di restauro realizzati. Poiché l’obiettivo del progetto non è quello della realizzazione un catalogo storico-critico delle opere, bensì di una base di dati a sostegno della storia del restauro, le schede Opera hanno un valore ausiliario, solo come strumento di riferimento per le schede Intervento. La scheda Opera è così strutturata:

La Scheda DOCUMENTO accoglie la registrazione estesa di tutte le fonti non solo testuali ma anche relative a documenti multimediali (immagini, filmati, registrazioni sonore, …) citate nelle schede Restauratore e nelle schede Intervento. La scheda Documento è così strutturata:


Stato dell'arte e dei risultati

ARCHIVI PRIVATI DEI RESTAURATORI ITALIANI

Il lavoro di acquisizione /conservazione / inventariazione / fruizione è stato effettuato, fino ad oggi, sugli archivi di:

  • Archivio Giuseppe Arrigoni
  • Archivio Carlo Barbieri
  • Archivio Antonio Benigni
  • Archivio Maria Teresa Binaghi Olivari
  • Archivio Guido Botticelli
  • Archivio Gianni Caponi
  • Archivio Arturo Cividini
  • Archivio Cooperativa Restauratori Archeologici - CO.RE.AR 
  • Archivio Arnolfo Angelo Crucianelli
  • Archivio Gabriella De Monte
  • Archivio Alfio Del Serra
  • Archivio Donatella Fagioli
  • Archivio Paola Fiorentino
  • Archivio Carlo Giantomassi e Donatella Zari
  • Archivio Giorgio Gioia
  • Archivio Gianmaria Maggi e Minerva Tramonti
  • Archivio Vito Mameli
  • Archivio Andrea Mandelli
  • Archivio Caterina Motta
  • Archivio Mauro Pellicioli
  • Archivio Mario Pescatori
  • Archivio Antonio Rava
  • Archivio Giorgio Rolando Perino
  • Archivio Giovanni Secco Suardo
  • Archivio Clauco Benito Tiozzo e Vanni Tiozzo

E’stato inoltre svolto un lavoro di ordinamento e schedatura dell’archivio privato del restauratore Gianluigi Colalucci (Roma 1929-2021)

RICERCA SULLA STORIA DEL RESTAURO E BANCA DATI RES.I

Per quanto concerne il modulo RES.I il lavoro finora realizzato ha prodotto ad oggi numerose schede attraverso le seguenti campagne di ricerca:

  • una prima campagna (1998-1999) di rilevamento dati e schedatura, coordinata da Matteo Panzeri sui restauratori Luigi Cavenaghi, Crucianelli, Venturini Papani, Colarieti Tosti, Giusumberto Valentinis con un risultato di: - 541 schede (42 Restauratore, 140 Intervento, 126 Opera, 233 Documento) - 62 immagini, 8 files multimediali
  • campagna di schedatura (1999-2000), realizzata da un gruppo di schedatori che, partendo da studi e ricerche già effettuate in occasione di loro tesi di laurea o diploma di specializzazione, hanno svolto un’attività di ricognizione, rilevazione di dati documentari e bibliografici relativi alla figura e all’attività professionale di restauratori: con un risultato di: - 882 schede (6 Restauratore(11), 272 Intervento, 258 Opera, 346 Documento)
  • campagna di schedatura nel Lazio (1999-2001) basata su una ricognizione degli eventi di restauro su opere di scultura e pittura, a Roma, tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento. Tale lavoro, inserito in un programma di ricerca cofinanziata dal MURST (bando PRIN 1999), è stato realizzato da un Gruppo di Ricercatori dall’Università di Roma “La Sapienza”, coordinato da Marisa Dalai Emiliani e Orietta Rossi Pinelli con un risultato di: - 880 schede (224 Restauratore (12), 147 Intervento, 128 Opera, 381 Documento)
  • campagna di schedatura (2000-2002), coordinata da Giuseppe Basile, realizzata da un gruppo di schedatori che, partendo da studi e ricerche già effettuate in occasione di loro tesi di laurea o diploma di specializzazione, hanno svolto un’attività di ricognizione, rilevazione di dati documentari e bibliografici relativi alla figura e all’attività professionale di restauratori. con un risultato di: - 1518 schede (12 Restauratore (13), 554 Intervento, 492 Opera, 460 Documento)
  • campagna di schedatura (2003), coordinata da Giuseppe Basile, realizzata da un gruppo di schedatori che, partendo da studi e ricerche già effettuate in occasione di loro tesi di laurea o diploma di specializzazione, hanno svolto un’attività di ricognizione, rilevazione di dati documentari e bibliografici relativi alla figura e all’attività professionale di restauratori con un risultato di: - 328 schede (1 Restauratore (14), 29 Intervento, 30 Opera, 100 Documento, 168 non identificate)
  • campagna di schedatura (2004) relativa alla figura di Antonio De Mata con il risultato di: - 12 interviste audio - 76 schede (1 Restauratore, 28 Intervento, 28 Opera, 19 Documento)
  • campagna di schedatura (2004), presso l’Archivio dell’Istituto Centrale per il Restauro, sotto la direzione scientifica da Giuseppe Basile, che ha previsto un’attività di ricognizione e rilevazione dei dati documentari in relazione a specifici interventi di restauro realizzati dall’ICR con un risultato di: - 347 schede (30 Restauratore (15), 85 Intervento, 62 Opera, 170 Documento)
  • campagne di ricerca e schedatura realizzata, all’interno del programma di ricerca cofinanziato dal M.I.U.R. (bando PRIN 2002-2004), dai seguenti atenei:
    • Università degli Studi “La Sapienza” di Roma (responsabile Orietta Rossi Pinelli) Restauratori su scultura e pittura in ambito romano dalla metà 1700 al 1939 con un risultato di: - 995 schede (20 Restauratore (16), 318 Intervento, 293 Opera, 364 Documento)
    • Università degli Studi di Torino (responsabile Michela Di Macco), con il sostegno della Fondazione 1563, già Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Soprintendenza per il patrimonio storico-artistico e etnoantropologico del Piemonte Restauri a Torino in un arco cronologico compreso tra il 1775 e il 1946 con un risultato di: -1147 schede (36 Restauratore (17), 259 Intervento, 220 Opera, 632 Documento)
    • Università degli Studi di Siena (responsabile Bernardina Sani) Restauri a Siena dal 1750 fino al primo dopoguerra con un risultato di: - 67 schede (11 Restauratore (18), 18 Intervento, 20 Opera, 18 Documento)
    • Università degli Studi di Pisa (responsabile Donata Levi), con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Pisa Restauri a Pisa dal 1890 al 1939 con un risultato di: - 568 schede (33 Restauratore (19), 100 Intervento, 82 Opera, 353 Documento)
  • campagna di schedatura (2004) basata sulle informazioni reperite da materiale bibliografico e dall’attività svolta nell’ambito del modulo FONTI: con un risultato di: - 1434 schede (117 Restauratore (20), 593 Intervento, 573 Opera, 151 Documento)
  • campagna di schedatura (2005) dell’archivio privato di Gianluigi Colalucci.
  • campagne di ricerca e schedatura intitolata La cultura del restauro in Italia dalla fine del XVIII secolo ai nostri giorni: un archivio informatizzato realizzata, all’interno del programma di ricerca cofinanziato dal M.I.U.R. (bando PRIN 2004-2006), dai seguenti atenei:
    • Università degli Studi “La Sapienza” di Roma (responsabile Orietta Rossi Pinelli) Tradizione, mutamenti, innovazioni nei profili professionali dei restauratori: dalla crisi dello stato pontificio a Roma capitale repubblicana
    • Università degli Studi di Torino (responsabile Michela Di Macco), con il sostegno della Fondazione 1563, già Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Soprintendenza per il patrimonio storico-artistico e etnoantropologico del Piemonte La cultura del restauro in Piemonte dalla fine del XVIII secolo ai nostri giorni: un archivio informatizzato
    • Università degli Studi di Siena (responsabile Bernardina Sani) La cultura del restauro a Siena dal XVIII secolo ai nostri giorni: un archivio informatizzato
    • Università degli Studi di Udine (responsabile Donata Levi), con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Pisa Restauro e tutela di opere d’arte mobili e dipinti murali in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia dalla Restaurazione (1815) alla legge nazionale del 1939
  • campagne di ricerca e schedatura intitolata Storia e critica dell'attività di conservazione del patrimonio storico-artistico in Italia meridionale (1750-1950) realizzata, all’interno del programma di ricerca cofinanziato dal M.I.U.R. (bando PRIN 2004-2006), dai seguenti atenei:
    • Università degli Studi di Lecce (responsabile Regina Poso), con la collaborazione del Museo Provinciale Castromediano di Lecce Un archivio informatico per la ricostruzione delle vicende storiche e della cultura del restauro in Puglia (1750-1950)
    • Università degli Studi di Napoli “Federico II” (responsabile Arturo Fittipaldi), con il sostegno dell'Archivio di Stato di Napoli, della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano e della Soprintendenza Archeologica delle province di Napoli e Caserta Storia e critica dell'attività di conservazione del patrimonio storico-artistico napoletano: fonti e strumenti (1750-1950)
    • Università degli Studi di Palermo (responsabile Mariny Guttilla) Storia della conservazione e del restauro del patrimonio storico artistico in Sicilia dalla fine del secolo XVIII alla fine del secolo XIX
  • campagna di schedatura RES.I (2006-2007) basata sulle informazioni reperite da materiale bibliografico: con un risultato di: - 752 schede (3 Restauratore, 254 Intervento, 241 Opera, 254 Documento)
  • campagna di schedatura RES.I (2007-2008) sul restauratore Ulisse Forni, con un risultato di: - 128 schede (1 Restauratore, 14 Intervento, 15 Opera, 98 Documento)
  • campagna di ricerca e schedatura RES.I (2006-2008) dell'unità di ricerca dell'Università di Genova (responsabile Maria Clelia Galassi) intitolata Conservazione e dispersione del patrimonio artistico a Genova nella prima metà dell'Ottocento: vicende, protagonisti, opere e dibattito con un risultato di: - 86 schede (12 Restauratore, 18 Intervento, 14 Opera, 42 Documento)
  • campagne di ricerca e schedatura intitolata Per una storia dei restauratori in Italia: la creazione di un archivio informatizzato, realizzata all’interno del programma di ricerca cofinanziato dal M.I.U.R. (bando PRIN 2007 -2008), dai seguenti atenei:
    • Università degli Studi di Roma "La Sapienza" (responsabile Orietta Rossi Pinelli) Per un archivio informatizzato dei restauratori romani: tradizione, mutamenti e innovazioni nei profili professionali dalla crisi dello Stato Pontificio a Roma capitale repubblicana
    • Università degli Studi di Siena (responsabile Bernardina Sani) Per una storia dei restauratori a Siena: la creazione di un archivio informatizzato
    • Università degli Studi di Torino (responsabile Michela di Macco) Restauri, restauratori e cultura della tutela in Piemonte. Un archivio informatizzato
    • Università degli Studi di Macerata (responsabile Patrizia Dragoni) Restauratori nelle Province di Macerata e Fermo dalla fine del XVIII secolo ai nostri giorni: la creazione di un archivio informatizzato
  • campagna di ricerca e schedatura RES.I (2008-2009) intitolata Gli archivi del restauro: un biennio di lavoro in Lombardia, realizzata all’interno progetto ASRI e cofinanziata dalla Fondazione Cariplo grazie al Bando Creare cultura attraverso gli archivi, con un risultato di: -1086 schede (30 Restauratore, 464 Intervento, 384 Opera, 208 Documento) e con il coinvolgimento dei seguenti enti:
    • Bergamo. Accademia Carrara di Bergamo (referente Cristina Rodeschini, direttore) con un impegno di 2 ricercatori/schedatori
    • Mantova. Museo Civico di Palazzo Te (referente Ugo Bazzotti, direttore) con un impegno di 2 ricercatori/schedatori
    • Milano. Biblioteche di Arte e Archeologia del CASVA – Centro Alti Studi sulle Arti Visive del Comune di Milano (referente Rina La Guardia, direttore) con un impegno di 1 ricercatore/schedatore, 1 istruttore bibliotecario, 1 archivista/responsabile scientifico
    • Milano. Civiche raccolte d’Arte del Castello Sforzesco (referente Laura Basso, conservatore) con un impegno di 1 ricercatore/schedatore
    • Milano. Galleria d’Arte Moderna (referente Maria Fratelli, conservatore) con un impegno di 2 ricercatori/schedatori
    • Milano. Pinacoteca di Brera;
    • Milano. Scuola di specializzazione in beni storico artistici, Università Cattolica del Sacro Cuore (referente Mariolina Olivari, vicedirettore e docente di Teoria del restauro) con un impegno di 2 ricercatori/schedatori
  • campagna di schedatura RES.I (2008-2010) a partire dall’archivio privato di Antonio Benigni, con un risultato di: - 1064 schede (1 Restauratore, 412 Intervento, 394 Opera, 257 Documento)
  • campagna di ricerca e schedatura RES.I (2008-2010) a cura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (responsabile Paola D’Alconzo), intitolata Protagonisti, esperienze, materiali e metodi: per una storia del restauro a Napoli (1750-1950), cofinanziata dalla Fondazione 1563, già Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo con un risultato di: - 1032 schede (72 Restauratore, 630 Intervento, 324 Opera, 6 Documento)
  • campagna di ricerca e schedatura RES.I (2009-2012) a cura dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza" (responsabile Orietta Rossi Pinelli), intitolata: La cultura del restauro negli allestimenti e spostamenti di opere e arredi tra le collezioni pontificie dalla Restaurazione agli anni Trenta del Novecento, cofinanziata dalla Fondazione 1563, già Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo
  • campagna di ricerca e schedatura RES.I (2009-2011) Università degli Studi di Torino (responsabile Maria Beatrice Failla), intitolata: Cultura del restauro e scelte museologiche a Torino tra XIX e XX secolo, cofinanziata dalla Fondazione 1563, già Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo
  • campagne di ricerca e schedatura intitolata Cultura del restauro e dei restauratori: modelli di ricezione per la museologia e la storia dell’arte antica e moderna. Un archivio informatizzato, realizzata all’interno del programma di ricerca cofinanziato dal M.I.U.R. (PRIN 2008-2010 [2010 -2011]), dai seguenti atenei:
    • Università degli Studi di Roma "La Sapienza" (responsabile Michela Di Macco) Restauri storici nelle collezioni private e musei pubblici a Roma dalla Restaurazione all’istituzione dell’Istituto Centrale per il Restauro (1939): modelli di ricezione per la museologia e la storia dell’arte antica e moderna. con un risultato di: - 1851 schede (103 Restauratore, 747 Intervento, 27 Specialista, 408 Opera, 566 Documento)
    • Università degli Studi di Roma Tre (responsabile Mario Micheli) Mutamenti nel restauro archeologico a Roma dall’Unità d’Italia alla seconda metà del Novecento attraverso l’analisi delle vicende legate alla costituzione dei principali musei statali, con un risultato di: - 1440 schede (79 Restauratore, 427 Intervento, 90 Specialista, 217 Opera, 627 Documento)
    • Università degli Studi di Siena (responsabile Bernardina Sani) La cultura del restauro nelle collezioni private e nei musei pubblici senesi: modelli di ricezione per la museologia e la storia dell’arte antica e moderna. Un archivio informatizzato
    • Università degli Studi di Torino (responsabile Maria Beatrice Failla) Metodologie e prassi di restauro nei musei torinesi dal periodo post-unitario al secondo dopoguerra. Direttori, soprintendenti e restauratori: un archivio informatizzato con un risultato di: - 418 schede (2 Restauratore, 180 Intervento, 3 Specialista, 120 Opera, 115 Documento)
    • Università degli Studi di Macerata (responsabile Susanne Mayer) Per una storia della conservazione dei Beni Culturali: restauri e musei nelle Marche dopo l’unità d’Italia con un risultato di: - 312 schede (3 Restauratore, 100 Intervento, 84 Opera, 118 Documento)
  • campagna di ricerca (2020) Università degli Studi di Pisa (responsabile Antonella Gioli) Progetto pilota Restauro in Toscana: la documentazione nella Toscana nord-occidentale, volto alla ricerca, catalogazione, digitalizzazione e pubblicazione della documentazione di restauro presente nelle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno). Dato il carattere di Progetto pilota e la volontà di testare ampiamente le modalità di ricerca ed elaborazione dei dati, è stata presa in esame la documentazione presente in 4 archivi di diversa tipologia istituzionale, di proprietà di diversi soggetti (Archivio restauri della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno; Archivio Ufficio Beni Culturali e Edilizia di culto della Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli; Archivio Ufficio Cultura, Spettacolo, Beni Culturali del Comune di Livorno; Archivio privato Carlo Sassetti, Lucca).

PRESENTAZIONI PUBBLICHE

  • Tavola rotonda La memoria della conservazione: la storia dei restauri attraverso gli archivi dei restauratori con la partecipazione di Luigi Ficacci (Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro), di Annalisa Rossi (Soprintendente archivistica della Lombardia), di Silvia Cecchini (Università degli Studi di Milano), di Federica Giacomini (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) e di Lanfranco Secco Suardo - Salone del Restauro, Ferrara 18 settembre 2019
  • Convegno Internazionale di Studi Mauro Pellicioli e la cultura del restauro nel XX secolo - Associazione Giovanni Secco Suardo, Fondazione Accademia Carrara, Gallerie dell’Accademia di Venezia, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e Polo Museale Veneto, Venezia 14-15 novembre 2018
  • Convegno Internazionale La cultura del restauro. Modelli di ricezione per la museologia e la storia dell’arte - Università degli Studi “La Sapienza”, Roma, 18-20 aprile 2013
  • Giornata di Studio Il restauro archeologico in Italia dal 1860 al 1970 – Università degli Studi Roma Tre, Archivio Centrale dello Stato, Associazione Giovanni Secco Suardo – Roma, 21 marzo 2013
  • Presentazione del volume Giuseppe Arrigoni. Sessanta anni di restauri - Associazione Giovanni Secco Suardo, Bergamo, 20 aprile 2012
  • Giornata di Studi Il restauro come atto critico. Venezia e il suo territorio – Università Ca’Foscari, Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali – Venezia, 27 marzo 2012
  • Conferenza internazionale, LECU – Laboratorio de Empleos Culturales - Instituto Andaluz del Patrimonio Histórico – Siviglia, 10 giugno 2011
  • Jornada Internacional Archivo Histórico de Restauradores Españoles - Universidad Politécnica de Valencia - Valencia, 10 novembre 2010
  • Convegno di studi Storia del restauro e storie di restauri. Bergamo tra passato e futuro - Università degli Studi di Bergamo - Bergamo,16 ottobre 2009
  • Convegno di studi Gli archivi del restauro. Storia e cultura del restauro in Lombardia – Associazione Giovanni Secco Suardo - Milano, Castello Sforzesco, 25 settembre 2009
  • Presentazione del volume Restauratori e restauri in archivio, volume 4 - XV Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali - Ferrara, 4 aprile 2008
  • Convegno Nazionale di Studi Gli uomini e le cose. Figure di restauratori e casi di restauro in Italia fra il XVIII e il XX secolo - Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli,18-20 aprile 2007
  • Presentazione del volume Restauratori e restauri in archivio, volume 3 - II Salone del Restauro dei Beni Culturali - Venezia, 1 dicembre 2006
  • Seminario di Studi Riconoscere un Patrimonio. Storia e critica dell’attività di conservazione del patrimonio storico-artistico in Italia meridionale (1750-1950) – Università degli Studi del Salento, Museo Provinciale Sigismondo Castromediano - Lecce,17-19 novembre 2006
  • ATSR 2nd International Symposium Art Technological Source Research: towards a new discipline? - Museo Nacional Cento de Arte Reina Sofia - Madrid, 5-6 ottobre 2006
  • Incontro di Studi Memorie per il restauro: Pellicioli, Arrigoni, Mandelli. Tre fondi inediti per la storia del restauro – Associazione Giovanni Secco Suardo - Bergamo, 3 marzo 2006
  • Giornata di Studi L’officina del restauro in Italia; storia e questioni - Università degli Studi di Siena - Siena, 9-10 settembre 2005
  • Presentazione del volume Restauratori e restauri in archivio, volume 2 - XII Salone del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali - Ferrara,10 aprile 2005
  • Giornata di presentazione del volume Restauratori e restauri in archivio. Profili di restauratori italiani tra XVII e XX secolo – Archivio di Stato - Roma, 9 novembre 2004
  • Giornata di Studi Restauri e restauratori. Storia di esperienze e nuovi progetti di ricerca – Università degli Studi di Palermo - Palermo, 24 aprile 2004 )
  • Seminario di studio in memoria di Michele Cordaro Il corpo dello stile. Cultura e lettura del restauro nelle esperienze contemporanee - Università degli Studi di Roma “La Sapienza” - Roma, 20-21 febbraio 2004
  • Convegno Internazionale di Studi Giuseppe Uberto Valentinis (1819-1901) e il metodo Pettenkofer - Università degli Studi di Udine - Udine, 16-17 novembre 2001
  • Presentazione del progetto Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani – Regione Lombardia, Istituto Centrale per il Restauro, Associazione Giovanni Secco Suardo - Milano, Palazzo Pirelli, 21 aprile 1999

PUBBLICAZIONI

  • Mauro Pellicioli e la cultura del restauro nel XX secolo, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Venezia 14-15 novembre 2018, a cura di Silvia Cecchini, Miriam Failla, Federica Giacomini, Chiara Piva, Associazione Giovanni Secco Suardo – SAGEP, 2022
  • Silvia Cecchini, Costruir su macerie. Il Cenacolo di Leonardo nella prima metà del Novecento, Associazione Giovanni Secco Suardo – SAGEP, 2021
  • La tutela del fondo Zari Giantomassi, in Atti in memoria di Donatella Zari, Roma, 2018
  • Il restauro archeologico in Italia dal 1860 al 1970. Fonti storiche e pratiche disciplinari, a cura di Mario Micheli, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 2014
  • collana Quaderni dell'Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani Restauratori e restauri in archivio, numero speciale - Giuseppe Arrigoni. Sessant’anni di restauri, a cura di Piervaleriano Angelini, Associazione Giovanni Secco Suardo – Il prato Editore, 2011 con i seguenti saggi:
    • Le due carriere di Giuseppe Arrigoni restauratore di PIERVALERIANO ANGELINI
    • I principali interventi di restauro - schede di CINZIA GIMONDI e FRANCESCA POSSENTI
  • Storia e cultura del restauro in Lombardia. Esiti di un biennio di lavoro in archivi storici, coordinamento scientifico di Lanfranco Secco Suardo, Associazione Giovanni Secco Suardo – Il prato Editore, 2009
  • collana Quaderni dell'Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani Restauratori e restauri in archivio, volume 5, coordinamento scientifico di Giuseppe Basile, Associazione Giovanni Secco Suardo – Il prato Editore, 2009 con i seguenti saggi:
    • Luigi Bartolucci di Silvia Cecchini
    • Gaetano Bianchi di Ilaria Masi
  • collana Quaderni dell'Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani Restauratori e restauri in archivio, volume 4, coordinamento scientifico di Giuseppe Basile, a cura di Alice Lonati, Associazione Giovanni Secco Suardo – Il prato Editore, Lurano (BG) 2008 con i seguenti saggi:
    • Eugenio Cisterna di Francesca Valentini
    • Santino Tagliafichi di Maddalena Vazzoler
    • Scipione Cresti di Piergiacomo Petrioli
  • Chiara Piva, Restituire l’antichità. Giovanni Pierantoni (1742-1817) e il restauro della scultura antica in Roma: dalla filologia dell’integrazione alla filologia de frammento, Associazione Giovanni Secco Suardo – Quasar Editore, 2008.
  • Federica Giacomini, Vincenzo Camuccini Ispettore delle Pubbliche Pitture. Il restauro dei dipinti nello Stato Pontificio nella prima metà dell’Ottocento, Associazione Giovanni Secco Suardo – Quasar Editore, Roma, 2007.
  • collana Quaderni dell'Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani Restauratori e restauri in archivio, volume 3, coordinamento scientifico di Giuseppe Basile, a cura di Alice Lonati, Associazione Giovanni Secco Suardo – Il prato Editore, Lurano (BG), 2006 con i seguenti saggi:
    • Luigi Cavenaghi di Federica Manoli
    • Bruno Bearzi di Lidia Del Duca
    • Andrea Mandelli di Giovanna Maffeis
  • Amplius vetusta servare. Primi esiti del progetto europeo: Archivio Storico dei Restauratori Europei, coordinamento scientifico di Giuseppe Basile, a cura di Matteo Panzeri e Cinzia Gimondi, Associazione Giovanni Secco Suardo - il Prato casa editrice, Lurano (BG) 2006
  • collana Quaderni dell'Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani Restauratori e restauri in archivio, volume 2.
  • Nuovi profili di restauratori italiani tra XIX e XX secolo, a cura di Giuseppe Basile, Associazione Giovanni Secco Suardo – Nardini Editore, Lurano (BG), 2005 con i seguenti saggi:
    • Domenico Brizi di Sara Parca
    • Sidonio Centenari di Anna Maria Petrosino
    • Ulisse Forni di Maria Vittoria Thau
    • Orfeo Orfei di Alessia Pompei
    • Alfredo Casagrande Stano di Marco Castracane
  • Il Corpo dello Stile. Cultura e lettura del restauro nelle esperienze contemporanee, a cura di CHIARA PIVA e ILARIA SGARBOZZA, Associazione Giovanni Secco Suardo – De Luca Editori, Roma, 2005
  • collana Quaderni dell'Archivio Storico Nazionale dei Restauratori Italiani Restauratori e restauri in archivio, volume 1. Profili di restauratori italiani tra XVII e XX secolo, a cura di Giuseppe Basile, Associazione Giovanni Secco Suardo – Nardini Editore, Lurano (BG) 2003 con i seguenti saggi:
    • Guglielmo Botti a Venezia (1872-1895) di Maria Giovanna Sarti
    • Giuseppe Colarieti Tosti di Cristina Lucandri
    • Arnolfo Angelo Crucianelli di Marta Mari,
    • Pietro Edwards di Gloria Tranquilli,
    • Carlo Maratta di Anna Marcone
    • Francesco Moretti e il restauro delle vetrate antiche. Documenti dall’Archivio della Direzione generale di Antichità e Belle Arti di Silvia Silvestri
    • Leonetto Tintori. Gli interventi di restauro eseguiti per la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Firenze, Arezzo e Pistoia di Tiziana Litteri
    • Stanislao Trojano di Ornella Mandolesi
    • Giuseppe Uberto Valentinis e i restauratori friulani di Antonio Bertolli (1875-1894) di Claudia Terribile,
    • Tito Venturini Papari di Miriam Merlonghi
  • Storia del restauro dei dipinti a Napoli e nel Regno nel XIX secolo, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Napoli 14-16 ottobre 1999, a cura di Maria Ida Catalano e Gabriella Prisco, Bollettino d’Arte, volume speciale
  • Giovanni Secco Suardo. Sulla scoperta ed introduzione in Italia dell’odierno sistema di dipingere ad olio - Milano 1858, Ristampa anastatica, Associazione Giovanni Secco Suardo, Lurano 1998
  • Giovanni Secco Suardo. Fonti Strumenti Materiali di ricerca, a cura di Enrico De Pascale e Cristina Giannini Associazione Giovanni Secco Suardo - Provincia di Bergamo, Bergamo 1995
  • Giovanni Secco Suardo. La cultura del restauro tra tutela e conservazione dell’opera d’arte, Atti del Convegno Internazionale di Studi, Bergamo 9-11 marzo 1995, Bollettino d’Arte, supplemento al n.98
  • Materiali tradizionali per il restauro dei dipinti. Preparazione e applicazione secondo il manuale di Giovanni Secco Suardo, a cura di Giovanni Cecchini, Giuseppe Giordano, Daniela Dilani, Associazione Giovanni Secco Suardo, Bergamo 1995

ALCUNI COMMENTI A SOSTEGNO DI ASRI…

Una iniziativa fondamentale. (Carlo Giantomassi, restauratore)

Concordo pienamente con il vostro obiettivo. Tutto il mio sostegno al prezioso irrinunciabile lavoro svolto dall’ASRI. (Antonio Paolucci, storico d’arte, direttore Musei Vaticani, Roma)

L’Associazione Secco Suardo da tanti anni svolge un lavoro molto prezioso per la ricerca sulla storia del restauro – un’istituzione importante con un profilo davvero unico. Noi in Germania saremmo ben contenti di avere un partner simile per le nostre ricerche, purtroppo non lo abbiamo! (Ursula Schadler – Saub, storico d’arte, Hochschule fur Angewandte Wissenschaft und Kunst, Hildesheim)

Ringrazio l’Associazione Giovanni Secco Suardo per avere accolto, catalogato e reso pubblico il materiale documentale della mia attività di restauratore svolta ininterrottamente dal 1950 all’anno 1998, consentendo a studiosi e ricercatori del restauro di approfondire gli studi sul patrimonio artistico – in particolare della decorazione ad affresco- di Bergamo e degli altri luoghi dove ho operato. Auspico che questo appello venga accolto e che l’attività dell’Archivio possa continuare nel tempo. (Andrea Mandelli, conservatore-restauratore, Bergamo)

La memoria dei restauratori va salvaguardata per la costruzione della storia di questa professione, nonché per una idonea salvaguardia delle opere d’arte. Suggerisco che la si proponga per l’iscrizione nella lista UNESCO “Memoria del Mondo” (Cristina Acidini, storico d’arte, Accademia delle Arti del Disegno, Firenze)

Absolutely a must to keep these extreme valuable archives and records, for Italy and for the history of research and preservation of World Heritage culture! (Alberto de Tagle, conservation scientist, Research and Conservation, University of Pennsylvania)

L’archivio storico dei restauratori è di una fondamentale importanza, racconta a tutti noi secoli di storia dell’arte, di competenze, la vita dei materiali, degli artisti, degli uomini e delle donne che si sono dedicati a farci giungere tante meraviglie… (Arturo Parolini, antropologo, Ricerca e Cooperazione, Roma)

Ho avuto modo di collaborare con l’Associazione Giovanni Secco Suardo e di conseguire grazie a essa importanti risultati quando ero direttore dell’Ufficio Musei e Monumenti della città di Mantova. La qualificata e preziosa attività dell’Associazione è motivo di vanto per l’intero Paese e merita il giusto sostegno da parte dello Stato. Il ministro Franceschini saprà cogliere l’opportunità, per il dicastero che amministra e per sé, di contribuire al proseguimento dell’attività dell’Associazione e all’incremento dell’ASRI. (Ugo Bazzotti, storico d’arte, Università Cattolica di Milano, già direttore di Palazzo Te, Mantova)

It is of the utmost international importance to save this archive, as it constitutes important data about individual works of art, restorers, and the national heritage of Italy. (Jaynie Anderson, storico d’arte, University of Melbourne, Melbourne)

Assolutamente inaccettabile l’idea di interrompere un lavoro di così grande interesse e utilità per la corretta conservazione del patrimonio. (Angela Cipriani, storico d’arte, Accademia Nazionale di S. Luca, Roma)

Il database degli interventi di restauro costituito dall'Associazione Secco Suardo è di inestimabile valore ed interesse storico e scientifico. È lodevole il fatto che sia proprio un ente giuridico privato ad occuparsi della materia, colmando una lacuna delle istituzioni pubbliche in fatto di consultazione e divulgazione di tali conoscenze. Credo che sia necessario un intervento da parte del MiBACT, oltre che da individui privati interessati alla materia, al fine di garantire il l'aggiornamento tecnologico della piattaforma RES.I., salvaguardare le preziose informazioni raccolte e favorirne la divulgazione. (Camilla Perondi, conservation scientist)

L’Italia è famosa in tutto il mondo per la qualità del restauro. L’archivio è dunque un patrimonio di Interesse anche internazionale. (Elisabeth Kieven, storico d’arte, Direttore Emerito Biblioteca Hertziana, Roma)

E’ fondamentale per tutti i professionisti e specialisti tanto nazionali come internazionali che l’archivio su menzionato continui con l’importante lavoro che fino a oggi ha svolto, pietra fondamentale della conoscenza e non sarebbe accettabile che l’Italia, paese dove è nato il concetto di restauro e conservazione sia il paese che fa sparire una istituzione tanto importante. Non è così che si risparmia. Che i politici, prima di prendere decisioni, si informino con i tecnici che lavorano nel campo (Raniero Baglioni, conservatore-restauratore, Institut Andaluz del Patrimonio Historico, Sevilla)

History of conservation-restoration is an indispensable tool for research and documentation in the whole field of conservation. Italy plays here up to now a leading role for Europe and the worldwide professional community which must continue. History of restoration is an indispensable tool for understanding of all prior made interventions on our cultural heritage, above all in Italy, one of the outstanding birthplaces of the profession. (Manfred Koller, storico d’arte e conservatore-restauratore, Academy of Fine Arts, Wien)

Indispensabile per lo studio della cultura, in senso ampio e profondo. (Rosalia Varoli Piazza, storico d’arte, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Roma)

Apoyo incondicionalmente esta iniziativa, por la importancia que tiene la conservación y mantenimento de un archivo de restauradores italianos. En Espana también Tenemos varios proyectos nacionales concedidos para este mismo fin. (Pilar Roig Picazo, storico d’arte, Departamento de Conservaciòn y Restauraciòn de Bienes Culturales, Universidad Politecnica de Valencia, Valencia)

Restaurer le patrimoine afin de lui faire traverser les siècles pour la connaissance et la mémoire des générations futures est un devoir universel du citoyen et des politiques. Cela commence par la formation au métier de restaurateur, discipline dans laquelle l’Italie a longtemps été le moteur et le modèle. Remettre cela en question est un acte trop grave pour le futur. (Christiane Naffah Bayle, conservatore-restauratore, conservateur général du patrimoine, Ministère de la Culture et de la Communication, Paris)

Without sound knowledge about the past interventions, one can not apply a proper treatment in a present conservation campaign. The more we know about the past, the best result we can reach at present. (Istvan Bona, conservatore-restauratore, University of Fine Arts, Department of Restoration, Budapest)

Archives are essential for our knowledge about the material history of an artefact and that is crucial for the decision making process for future conservation practice. (Anne van Grevenstein-Kruse, conservatore-restauratore, University of Amsterdam, Amsterdam)

E’ un’importante istituzione, che nel corso degli anni ha raccolto materiali molto significativi per comprendere il ruolo che restauratori, istituzioni hanno adottato per la conservazione del patrimonio artistico italiano nel XX secolo. (Regina Poso, storico d’arte, Università del Salento, Lecce)

Considero il progetto ASRI molto prezioso per le sue implicazioni “strategiche” nell’orizzonte della valorizzazione dell’eredità culturale del nostro paese. Conosco l’impegno – per certi aspetti “eroico” – con il quale l’Associazione Giovanni Secco Suardo ha condotto negli anni il progetto. Mi auguro di cuore che il progetto prosegua la sua opera. (Francesco Bianchi, architetto, Bergamo)

Il passato resta sempre con noi ci accompagna e noi riusciamo a crescere se conosciamo questo passato fatto di tanti elementi che ci compongono e che non possiamo perdere. Vitale per tutti noi è quindi sostenere il progetto per l’archivio storico dei restauri. (Lidia Laura Risotto, conservatore-restauratore, storico d’arte, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, Roma)

La cultura del restauro (con la sua scuola, le capacità tecniche dei nostri restauratori, il patrimonio archivistico sul tema) è una delle eccellenze italiane che il mondo ci invidia e che dobbiamo difendere e anzi promuovere sempre più (non meno della moda e dell’agroalimentare…). (Juanita Schiavini, archivista, Università degli Studi di Bergamo, Bergamo)

Urgently we need to support one of most valuable source of knowledge in the care of cultural heritage. (Iwona Szmelter, storico d’arte, Academy of fine Arts in Warsaw, Varsavia)

La conoscenza è la premessa indispensabile per la conservazione. (Angela Cerasuolo, storico d’arte, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Napoli)

Loss of this important resource would impair the quality and development of cultural heritage conservation practice in Italy. In a country where the vast cultural heritage is the principal attraction for tourism, foreign and domestic, where fabulous history is told in its monuments and art that survive as a vital part of modem life and culture, it is unthinkable that a trivial, short-term monetary saving could put at risk the quality of preservation of such heritage. This should not happen. (Sharon Cather, storico d’arte, conservatore-restauratore, Conservation Studies at The Courtauld University of London, Londra)

I know directly the professionalism and seriousness of the work done by the people who are concerned with the project. (Marco Maderna, architetto, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Vicenza)

Il patrimonio culturale italiano è il nostro meraviglioso arco a volta sotto il quale tutto si tiene, oggi, e nel futuro. Chi in Italia opera con tenacia per custodire il segreto della chiave di volta della nostra cultura merita la massima attenzione da parte delle nostre Istituzioni. La Fondazione Secco Suardo è tra queste ed ha tutta la nostra ammirazione. (Tommaso Mottola, regista, Roma)

Per proseguire una consapevole conservazione di un bene artistico è fondamentale conoscere la storia dei restauri pregressi. (Anna Lucchini, conservatore-restauratore, Milano)

Considero indispensabile sostenere l’ASRI per il sostegno e la diffusione degli archivi dei restauratori. (Donatella Zari, conservatore-restauratore, Roma)

Le informazioni che può dare l’Archivio Storico dei Restauratori sono importantissime per chi vuole operare con professionalità e per chi crede che il restauro sia una occasione unica di conoscenza materiale, storica ed artistica. (Egidio Arlango, conservatore-restauratore, Vicenza)

L’Associazione è realmente importante per la storia del restauro e per mantenere viva la memoria dell’attività dei restauratori. Deve perciò poter proseguire la sua azione nel campo dell’arte con tranquillità e sicurezza. (Lydia Salviucci Insolera, storico d’arte, Pontificia Università Gregoriana, Roma)

Importante per la conservazione delle esperienze e delle competenze italiane apprezzate in tutto il mondo e in via di dispersione. (Giuliana Tocco, archeologo, già Soprintendente Archeologia di Salerno – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Napoli)

Il database degli interventi di restauro costituito dall’Associazione Secco Suardo è di inestimabile valore ed interesse storico e scientifico. E’ lodevole il fatto che sia proprio un ente giuridico privato ad occuparsi della materia, colmando una lacuna delle istituzioni pubbliche in fatto di consultazione e divulgazione di tali conoscenze. Credo che sia necessario un intervento da parte del MiBACT, oltre che da individui privati interessati alla materia, al fine di garantire il l’aggiornamento tecnologico della piattaforma, salvaguardare le preziose informazioni raccolte e favorirne la divulgazione. (Camilla Peroni, conservation scientist, Mantova)

Le radici della conoscenza nutrono la cultura e il pensiero che fa scaturire nuovi progetti. Bisogna prendersi cura delle radici come fanno i restauratori, gli archivisti e chi cerca di insegnare alle nuove generazioni la consapevolezza del valore dei beni culturali. Chi fa questo ama il nostro patrimonio, bene non solo italiano, ma dell'umanità. (Pia Maria Antonimi, storico d’arte, Milano)

Il patrimonio artistico e culturale italiano è una grande ricchezza e una risorsa molto importante del nostro Paese. Pertanto ritengo che la salvaguardia dell’Archivio Storico del Restauro sia molto importante e degna della massima attenzione. (Maria Grazia Paris, storico d’arte, Milano)

Il lavoro del restauratore è molto importante: va aiutato e protetto, come le scuole di restauro e la documentazione necessaria per la conoscenza. Anzi se potessi promuoverei anche nel nostro paese l’istituzione della figura dell’artigiano eccellente, un “tesoro nazionale” da sostenere come in Giappone. (Beba Restelli, educatrice, Milano)

Non consentiamo ad importanti strutture operanti nel campo della tutela e trasmissione dei saperi di cessare la loro attività. (Lucia Giorgi, storico d’arte, Caserta)

Siamo pienamente consapevoli della fondamentale importanza dell'ARCHIVIO. Nel nostro sito web (www.coobec.it) sono documentati oltre 4.000 interventi di manutenzione e restauro condotti nei 40 anni di attività iniziata a seguito di una rigorosa formazione (I.C.R. diretto da Giovanni Urbani), a partire dalla collaborazione al "Piano Pilota per la Conservazione Programmata dei Beni Culturali in Umbria". Senza memoria non può esserci consapevolezza. (Rolando Ramaccini, conservatore-restauratore, Spoleto)

Abbiamo e stiamo perdendo già troppe, assolutamente troppe professionalità non rimpiazzabili o sostituibili con decreti, manovre o decisioni di alcun tipo e livello. E’ la nostra memoria e capacità storicamente articolata che sta perdendosi, sia per noi stessi che per gli altri, i giovani soprattutto. (Guido Fè d’Ostiani, studente, Roma)

I am a PhD student from South Korea. Such archive is fundamental for the history of art and conservation of antiquity and artworks. (Jihye Kim, studente, University of Auckland, Auckland)

E’ importante la documentazione dei restauri effettuati ad un’opera d’arte. Gli operatori possono nel tempo eseguire interventi mirati per conservarla, rispettando la personalità dell’artista e le sue scelte. (Margherita Zanardi, storico d’arte, Bergamo)

Salviamo gli archivi, salviamo la cultura. (Alessandro Marchi, storico d’arte, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, San Leo)

Sono d’accordo nel salvare il lavoro che è stato fatto in tanti anni per la costituzione di questo archivio storico nazionale dei restauratori poiché è di grande utilità. (Luisa Grottanelli, conservatore-restauratore, Roma)

Unvaluable source for knowledge. (Jean-Pierre Rose, storico d’arte, Ancient Museum Curator, Ecole d’Avignon, Saussan)

L’Italia è famosa in tutto il mondo per la qualità del restauro. L’archivio è dunque un patrimonio di interesse anche internazionale. (Elisabeth Kieven, storico d’arte, direttore emerito Biblioteca Hertziana, Roma)

E’ necessario salvare l'ASRI - Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani e le attività connesse (Maria Teresa Lazzarini, storico d’arte, già direttrice Ministero Beni Culturali)

L'intervento richiesto è di assoluta rilevanza nazionale, e molto importante sul piano internazionale. (Plinio Corrado, Managing Director, Euroteam Consultants)

Bisogna salvare l’archivio storico nazionale dei restauratori italiani in quanto per tutti, non solo per gli studiosi, è uno strumento importante di conoscenza, tutela e valorizzazione. Copre vasti ambiti di ricerca ed è uno strumento necessario per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale. (Marco Saporiti, studente, Milano)

Gli archivi hanno un’importanza primaria. Senza questi istituti è come se una nazione avesse l’ alzheimer. (Alessandro Ippoliti, architetto, Roma)

Raccolta e divulgazione di dati emersi dai restauri come strumento imprescindibile per la conservazione in un paese che si definisce leader nell’arte del restauro. (Paola Fiore, conservatore-restauratore, Napoli)

Una chiave per le prossime generazioni nascosta dentro questo tesoro! (Goerild Mottola Mauset, Oslo)

In un momento storico in cui è in forte calo la sensibilità per gli oggetti che costituiscono patrimonio storico artistico diffuso sia privato che pubblico. La cultura del corretto restauro costituisce un presidio non solo per la conservazione delle cose ma anche della sensibilizzazione della collettività (Mori Ubaldini degli Alberti La Marmora, operatore Culturale, Centro Studi Generazioni e luoghi, Biella)

Si dice sempre che la cultura è il nostro petrolio: è venuto il momento di dimostrarlo (Tiziana Morgese, bibliotecario, Biblioteca Comunale, Ascoli Piceno)

Per non perdere le competenze delle quali l’Italia è stata leader nel mondo in questa materia (Anna Mattirolo, storico d’arte, direttore MAXXI Arte, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Roma)

Fa parte della cultura italiana e deve essere assolutamente salvato! (Stephan Steingraeber, archeologo, Università degli Studi RomaTre, Roma)

SOSTENIAMO!! gli studi sulla storia del restauro in Italia è indispensabili per favorire la qualità degli interventi di conservazione del patrimonio storico e artistico, e per garantirne un'adeguata conoscenza. (Umberto Brogi, conservatore-restauratore, Livorno)

Il Restauro nasce in Italia e la maggior parte delle teorie sono elaborate in Italia. Oltre alla conservazione dell’Archivio auspico una ripresa del dibattito sul restauro e soprattutto una ripresa di Buoni Restauri talvolta limitati da leggi calzate più sui lavori edili che non sul restauro specialistico (Marina Pennini, conservatore-restauratore / storico d’arte, Roma)

Fa parte della cultura italiana e deve essere assolutamente salvato! (Stephan Steingraeber, archeologo, Università degli Studi RomaTre, Roma)

Dobbiamo preservare la nostra memoria e far si che sempre di più si possano destinare importanti contributi dello Stato per dare sostegno alle Istituzioni che rappresentano le vere eccellenze dell'Italia. Non si può sempre parlare di tagli alla Cultura continuando ad ignorare che la vera vocazione dell'Italia è rappresentata dalla tutela del Patrimonio storico, artistico, ambientale, paesaggistico (Anna Paola Salvi, conservatore-restauratore)

ASRI è il patrimonio culturale italiano e dell’umanità. Non c’è futuro senza il patrimonio storico e artistico. (Takao Ono, artista, Morioka, Japan)

I fully endorse the importance of the project stated above, thanking heartedly for the energy employed until now. (Marina Lucia Regni, conservatore-restauratore, Accademia di Belle Arti, Bologna)

The ASRI is the only Institut in Italy which care the memory and the public diffusion of the Restoration’s Theory and History. (Sandro Scarrocchia, architetto, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano)

La documentazione storico scientifica del professionista del restauro è indubbiamente necessaria per il suo profilo etico lavorativo, come riconoscimento avvalorante del suo contributo, al ripristino del manufatto mobile ed immobile d’arte. (Paola Roncoletta, conservatore-restauratore, Verona)

Egr. Ministro Dario Franceschini, il progetto ASRI-Archivio Storico nazionale e banca dati dei Restauratori Italiani, che fin dal 1995 ha realizzato specifiche azioni di ricerca e valorizzazione sulla storia del restauro in Italia, oggi rischia di scomparire. Vi prego di sostenere gli studi sulla storia del restauro in Italia, indispensabili per favorire la qualità degli interventi di conservazione del patrimonio storico e artistico, e per garantirne un’adeguata conoscenza. (Scott Haskins, conservatore-restauratore, Fine Art Conservation Laboratories, Santa Barbara USA)

Sostenere il progetto ASRI e con esso l'Associazione Giovanni Secco Suardo porterà non solo alla salvaguardia della storia conservativa dei beni culturali, ma consentirà una continua ricerca sull'evoluzione delle pratiche di restauro grazie alla raccolta, studio e conservazione di archivi privati ​​di restauratori. Appoggiare il progetto include inoltre un concreto aiuto alle diverse professionalità nella ricerca e informazioni supportandone l'accessibilità. (Ambra Vitali, conservatore-restauratore, Bergamo)


NOTE

  • (1) In considerazione della continua mobilità, durante i secoli, del patrimonio artistico europeo, degli stessi restauratori e quindi anche delle loro pratiche ed esperienze, si è sentita sempre più l’urgenza di costituire una rete di istituzioni e di studiosi - già impegnati nel settore - per promuovere e facilitare studi e ricerche sull’argomento e favorire gli scambi e la condivisione delle informazioni. Da qui, nel 2005, prende l’avvio il progetto europeo ASRE Archivio Storico dei Restauratori Europei. Rete europea per lo studio e la documentazione delle vicende conservative del Patrimonio Culturale che, durante due anni di attività si è proposto di costituire una rete europea di centri ed istituti di studio, ricerca e formazione, per promuovere una sinergia tra i diversi paesi sulle problematiche relative allo studio e alla documentazione di interventi di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali ed in particolare alla creazione di un Archivio Storico dei Restauratori Europei. Enti sostenitori e partner: European Commission, Directorate General for Education and Culture-Programme Culture 2000; Associazione Giovanni Secco Suardo; Istituto Centrale per il Restauro; Università di Roma "La Sapienza"- Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte Medioevale e Moderna; Universität von Hildesheim, Hochschule für angewandte Wissenschaft und Kunst, HAWK Hildesheim/Holzminden/Göttingen (Germania); Universidad Politecnica de Valencia, Departemento de Conservación y Restauración de Bienes Culturales (Spagna); Ministère Culture Comunication-Centre de recherche et de restauration des musées de France, C2RMF (Francia); Allami Restauralasi Kozpont (Ungheria); International Institute for Conservation of Historic and Artistic Works (Gran Bretagna).
  • (2) A tale proposito si ricorda l'ancora insuperata pubblicazione Pittura murale. Proposta per un glossario, a cura di Mara Nimmo, Regione Lombardia, Associazione Giovanni Secco Suardo, 2001, pubblicazione del lavoro del gruppo italiano (Carla Bertorello, Marie-Josè Mano, Mara Nimmo, Mariabianca Paris e Lidia Rissotto), realizzata all’interno del progetto europeo CRISTAL (Conservation Restoration Institutions for Scientific Terminology dedicated to Art Learning Network - 1999-2000), coordinato dal Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France - C2RMF. Si ricorda inoltre l’altro progetto europeo LMCR - Lessico Multilingue tecnico-scientifico di Conservazione e Restauro, che durante le sue varie fasi dal 2001 al 2007, ha visto l’attiva partecipazione, oltre che dell’Associazione Giovanni Secco Suardo, del Courtauld Institute of Art, della Escuela Superior De Restauraciòn y Conservaciòn de Bienes Culturales (Madrid), del European Confederation of Conservator-Restorer Organisation, dell’ Hamilton Kerr Institute, University of Cambridge, del Hochschule fur Bildende Kunste Dresden, dell’Institute für Technologie der Malerei Staatliche Akademie der Bildenden Künste – Stuttgart, dell’Institut National du Patrimoine (Paris), dell’Istituto Centrale per il Restauro, dell’Istituto del Patrimonio Histórico Español (Madrid), dell’Opificio delle Pietre Dure, del Ministère de la Culture de France, della Regione Lombardia - Direzione generale Culture e Identità della Lombardia, dell’ Université Libre de Bruxelles – Centre de recherches et d’études technologiques des arts plastiques, dell’University of Northumbria – Newcastle, dell’Hochschule für Bildende Künste Dresden, dell’Université de Paris La Sorbonne (Francia).
  • (3) In tal senso, negli ultimi anni è stato realizzato il progetto RRMusei - Restauri e Restauratori nei Musei per la divulgazione sulla storia conservativa delle opere d’arte rivolto al grande pubblico dei musei, che ha visto la partecipazione di sei musei di Milano (Pinacoteca di Brera, Pinacoteca del Castello Sforzesco, Galleria d’Arte Moderna, Museo del Novecento, Museo Poldi Pezzoli, Museo Diocesano).
  • (4) Con la seguente motivazione: “L’Associazione Giovanni Secco Suardo ha costituito 20 anni fa, presso la sua sede storica di Lurano, l’ASRI – Archivio Storico Nazionale e Banca Dati dei Restauratori Italiani con l’obiettivo di salvaguardare e mettere a disposizione della comunità degli studi il patrimonio di informazioni contenuto negli archivi professionali dei restauratori, raccogliendo documenti d’archivio, carteggi, rassegne stampa, riviste, fotografie, filmati relativi ad interventi di restauro. Presso l’Associazione Giovanni Secco Suardo si è così formato un corpus di materiali contenente fondamentali notizie relative alla storia conservativa del nostro patrimonio storico-artistico che in molti casi rischiavano di andare disperse. L’Associazione Giovanni Secco Suardo ha garantito la tutela e la fruizione della documentazione raccolta nell’ambito del progetto ASRI, anche quando – come negli ultimi anni – la progressiva riduzione delle risorse che ne sostenevano il lavoro ne ha fortemente ostacolato le attività. Col medesimo impegno ha continuato a sostenere nuove ricerche”.
  • (5) Secondo le indicazioni formulate dal Comitato Scientifico gli archivi privati di singoli restauratori possono comprendere:
    • corrispondenze e carteggi con enti pubblici e committenti privati;
    • corrispondenze private;
    • materiale fotografico negativo e positivo;
    • materiale a stampa (giornali, riviste, pubblicazioni monografiche, ecc.);
    • fatture, conti, buoni di acquisto, ecc.;
    • appunti e taccuini di bottega;
    • strumenti di lavoro;
    • biblioteche personali attinenti alla professione;
    • materiale audiovisivo e materiale digitale;
    • qualsiasi altro materiale concernente attività di restauro.
  • (6) Sandro Allegretti, Bruno Arciprete, Giuseppe Arrigoni, Agnes Ballestrem, Pinin Brambilla Barcilon, Paolo Cadorin, Irene Capasso, Maud Chocqueel, Gianluigi Colalucci, Luigi Coletta, Franco Cutillo, Nicole Goetghebeur, Eugenio Gritti, Joachim Haag, Renée Lichtig, Gianmaria Maggi, Andrea Mandelli, Ciro Marconi, Roland Moeller, Laura Mora, Angelo Romano, Bruno Tatafiore, Francesco Virnicchi.
  • (7) Francesco Abbate, Gilberte Emile-Mâle, Mechthild Flury Lemberg, Mina Gregori, Hermann Kühn, Paul Philippot, Nicola Spinosa.
  • (8) Pierrick De Henau, Francoise Flieder, Hernani Gambardella, Jacques Joyerot, Raffaella Rossi Manaresi, Rolf E. Straub, Giorgio Torraca.
  • (9) Alla metà degli anni Novanta, dopo una prima sistematizzazione degli obiettivi informativi generali perseguibili dal progetto, desunti dagli orientamenti inizialmente indicati dal Comitato Scientifico e dalla documentazione ufficiale, si è proceduto ad un’indagine istruttoria, in campo nazionale e internazionale, rivolta alla ricerca di esperienze precedenti e di elementi critici utili all’analisi dei requisiti del sistema. In quegli anni la ricerca di progetti omologhi dai quali assumere le linee di impostazione generale rimase sostanzialmente priva di riscontri precisi, viceversa fu possibile individuare e scegliere modelli di organizzazione dell’informazione per i diversi aspetti specifici: le norme ISAD per gli archivi; le norme ICCD per l’inventariazione delle opere d’arte; le norme internazionali per i dati bibliografici. Per i dati biografici ci si rivolse allo standard di fatto IKD; mentre per l’organizzazione dei dati sugli interventi ci si avvalse degli studi e modelli sperimentali di schedatura prodotti dall’ICR. Tali modelli “frammentari” posero tuttavia in luce la problematica della loro adattabilità alla coerenza generale del sistema progettato. Ottenuta sostanziale conferma dell’impostazione generale del sistema e del lavoro prodotto fino al 21/4/1998 si procedette al perfezionamento del modello sulla base degli orientamenti forniti dal Comitato Scientifico e, per il problematico nodo lessicale, analizzando gli esiti dei progetti europei realizzati o allora in corso N.A.R.C.I.S.S.E., CRISTAL e LMCR. Nell'articolazione dell'informazione, come per le regole di descrizione, si è comunque cercata la maggiore uniformità possibile con le normative emesse dagli Istituti Centrali Nazionali e con gli esiti e le indicazioni metodologiche emerse in specifici studi di settore nazionali o internazionali (CIDOC). Nel recente aggiornamento, il modulo RES.I prevede tra l’altro la registrazione del codice ICCD se disponibile.
  • (10) Oltre all’Archivio di Mauro Pellicioli, grazie alla collaborazione di László Bérci e di Peter Sárossy, è stata acquisita duplicazione di tutta la documentazione (documenti e fotografie) relativa all’attività di restauro svolta in Ungheria da Mauro Pellicioli (1935-1938), ed in particolare: il restauro del presbiterio della Cattedrale Vescovile di Székesfehérvár, il restauro degli affreschi della Chiesa Cattolica Diocesana di Sümeg, della Chiesa Benedettina di San Giorgio a Ják, della cappella del Palazzo Reale di Esztergom, oltre alla documentazione relativa ai rapporti con le autorità ungheresi.
  • (11) Antonio Bertolli, Luigi Cavenaghi, Arnolfo Crucianelli, Pier Giuseppe Colarieti Tosti, Giusuberto Valentinis, Tito Venturini Papari.
  • (12) Paolo Agelli, Eugenio Agneni, Giuseppe Agrelli, Filippo Agricola, Carlo Albacini, Augusto Alberici, Mario Albertella, Raffaele Albertella, Metello Amadio, Francesco Amorosi, Annibale Angelini, Giuseppe Angelini, Napoleone Angiolini, Giuseppe Annoni, Adolfo Apolloni, Carlo Astolfi, Vittorio Avondo, Francesco Azzurri, Giovanni Azzurri, Filippo Balbi, Valentino Baldi, Nicolò Baldissini, Giorgio Bandini, Domenico Barbiani, Pier Damiano Barbiani, Ferreolo Bartolucci, Luigi Bartolucci, Telemaco Battistini, Luigi Bazzani, Lorenzo Benvenuti, Valentino Bernardi, Dardano Bernardini, Ettore Bernich, Vincenzo Berrettini, Nicola Tommaso Bertuzzi, Biagio Biagetti, Antonio Bianchini, Mariano Bianchini, Gaspare Bigari, Vittorio Maria Bigari, Filippo Bigioli, Vincenzo Bigoni, Mariano Billaud, Gregorio Boari, Antonio Giuseppe Maria Boccolari, Antonio Bonfigli, Borgogni, Gugliemo Botti, Ferdinando Boudard, Pietro Brandolini, Giovanni Bravo, Giovanni Bresciano, Alessandro Brison, Domenico Brizzi, Giovanni Brocca, Costantino Brumidi, Tito Buccolini, Francesco Cadet, Cadioli Giovanni, Calderari Enrico, Guglielmo Calderini, Jacopo Alessandro Calvi, Antonio Calì, Alfredo Candida, Giuseppe Candida, Giovanni Battista Canini, Ignazio Cantalamessa, Silverio Capparoni, Agostino Cappelli, Giovanni Capranesi, Giuseppe Carattoli, Lucia Casalini Torelli, Cassetta, Giuseppe Catani Chiti, Paolo Cavaceppi, Luigi Cavenaghi, Lorenzo Cecconi (Principi), Pietro Cecconi Principi, Chiariello, Leto Chini, Ippolito Maria Cigna, Giovanni Cingolani, Eugenia Cisterna, Cizov Matvej Afanas'evic, Giacomo Clementi, Luigi Clementi, Francesco Cochetti, Jean Baptiste Bernard Coclers , Giuseppe Collignon, Mariano Collina, Giovanni Colombo, Filippo Comerio, Nicola Consonni, Girolamo Contoli Cassiano, Antonio Contri, Giuseppe Contri, Augusto Corbi, Giovanni Cremonesi, Antonio D'Este, Filippo Dalla Casa, Francesco Dalla Casa, De Mauro, Pietro De Pray, Pietro De Vecchis, Michele Giovan Domenico Del Frate, Giuseppe Del Moro, Antonio Della Bitta, Francesco Depoletti, Cesare Dies, Giuseppe Diziani, Pietro Edwards, Petronio Fancelli, Antonio Junior Fedi, Angelo Fefferi, Nicola Felici, Gaetano Ferratini, Gesualdo Francesco Ferri, Domenico Antonio Fiorentini, Alessandro Flavoni, Ferdinando Flor, Focardi, Luigi Fontana, Francesco Antonio Franzoni, Giuseppe Franzoni, Pasquale Frenguelli, Carlo Giuseppe Gerli, Giuseppe Antonio Ghedini, Giovanni Tommaso Gherardini, Francesco Giangiacomo, Giovanni Braccio Di Ferro,Angelo Gottarelli, Giuseppe Grenzi, Giuseppe Guerra, Philipp Hackert, Ignazio Enrico Hugford, Maximilian Imhof Heinrich, Pietro Kern, Felice Kibel, Ildebrando Kibel, Michael Kock, Luigi Lais, Antonio Lapiccola, Nicolò Lapiccola, Francesco Leonardi, Nestore Leoni, Ferdinando Lisandroni, Giuseppe Magni, Vito Mameli, Alessandro Mantovani, Giovanni Manzi, Giuseppe Marchesi, Nicola Martelli, Carlo Matteucci, Domenico Michelini, Giuseppe Milani, Giuseppe Missaghi, Moneta, Vincenzo Montefusco, Enea Monti, Virginio Monti, Moroni, Camillo Musida, Girolamo Nagni, Neri, Niccolò Nisio, Francesco Orlandi, Pietro Palmaroli, Pietro Paoletti, Pio Pasini, Giuseppe Carlo Pedretti, Francesco Antonio Pellegrini, Pietro Perotti, Angelo Perrelli, Callisto Petrucci, Fiore Pilati, Pietro Quattrocchi, Lattanzio Querena, Giacomo Ricci, Mariano Rossi, Remigio Rusconi, Giovanni Sabatini, Lorenzo Scarabellotto, Francesco Solari, Innocenzo Spinazzi, Giovanni Stella, Achille Stocchi, Domenico Succi, Giacomo Succi, Pellegrino Succi, Giovan Battista Tempesti , Tirinanti, Agostino Tofanelli, Domenico Tojetti, Cristoforo Unterperger, Luigi Valenti, Giuseppe Uberto Valentinis, Carlo Vandi, Giuseppe Varotti, Cesare Ventura, Tito Venturini Papari, Nicolò Agostino Veracini, Niccolò Zabaglia, Francesco Zannoni, Davide Zanotti, Domenico Zeni.
  • (13) Leonetto Tintori, Amedeo Benini, Cesare Benini, Lamberto Benini, Augusto Cecconi Principi, Carlo Giantomassi, Paolo Mora, Luigi Pigazzini, Angelo Arnolfo Crucianelli, Pier Giuseppe Colarieti Tosti, Tito Venturini Papari, Francesco Moretti.
  • (14) Pier Giuseppe Colarieti Tosti, Stanislao Trojano.
  • (15) Aldo Angelini, Giuliano Baldi, Cesare Bernacchi, Arnaldo Blasetti, Tullio Brizi, Franca Callori, Alì Caravella, A. Cavallaro, Gualtiero De Bacci Venuti, Riccardo De Bacci Venuti, Vittoria De Vecchi, Filippo Fiscali, Antonio Jacomini, Donato Martelli, Carlo Matteucci, Mazzuoli, Laura Mora, Paolo Mora, Nerina Neri, Mauro Pellicioli, Luigi Pigazzini, Giuseppe Pittà, Alberto Polidori, Maddalena Santoro, Annamaria Sorace, Tosi, Oddo Verdinelli, Augusto Verheren, E. Zorzetto
  • (16) Luigi Bartolucci, Lorenzo Cecconi Principi, Pietro Cecconi Principi, Luigi Cavenaghi, Giuseppe Carattoli, Mariano Bianchini, Scipione Tadolini, Giovanni Gottardi, Luigi Lais, Carlo Ruspi, Emilio Roggeri, Giovanni Pierantoni, Francesco Antonio Franzoni, Giuseppe Franzoni, Carlo Antonio Napolioni, Domenico Piggiani, Michele Ilari, Gaspare Sibilla, Pietro Galli, Alberto Galli
  • (17) Sereno Costantino, Giulio Arienta, Luigi Malvezzi, Giuseppe Steffanoni, Leone Antonini, Pietro Della Vedova, Giuseppe Antonini, Giacomo Calderini, Francesco Burlazzi, Teodoro Ragozzi, Carlo Vanelli, Venceslao Bigoni, Stefano Ferrazzino, Ernesto Bertea, Cesare Bertea, Eugenio Buccinelli, Gabriele Ferrero, Ovidio Fonti, Orfeo Orfei, Stefano Chiantore, Antonio Vianelli, Giuseppe Molteni, Paolo Orlandi, Giuseppe Morgari, Paolo Emilio Morgari , Rodolfo Morgari, Giuseppe Monticoni, Pietro Righini, Giuseppe Galleani di Canelli, Giacomo Spalla, Giuseppe Tamburrini, Bernardino Mattazzi, Amedeo Giusta, Lorenzo Peretti, Carlo Cussetti.
  • (18) Giovan Carlo Amidei, Luzio Borghesi, Scipione Cresti, Niccolò Franchini, Liborio Guerrini, Francesco Mazzuoli, Domenico Monti, Galgano Perpignani, Vittorio Sampieri, Giuseppe Vagarini, Giovanni Vanni.
  • (19) Anonimo (1899–1901), Giovanni Antonini, Antonio Basetti, Oreste Bedini, Amedeo Benini, Vittorio Borghini, Matteo Cecchini, Enrico Chini, Galileo Chini, Guido Chini, Napoleone Chini, Luigi Corona, Gualtiero De Bacci Venuti, Giovanni Battista De Lorenzi, Ulisse De Matteis, Virgilio Di Prete, Domenico Fiscali, Filippo Fiscali, Nello Gentilini, Giovanni Lupetti, Francesco Manetti, Monastero di San Paolo a Ripadarno, Francesco Moretti, Francesco Mossmeyer, Opificio delle Pietre Dure, Amerigo Orzalesi, Enrico Palla, Curzio Rossi, Rotello Rotellini, Salvadore Salvadori, Soprintendenza di Firenze, Gabinetto Restauri, Giovanni Tamburini, Leonetto Tintori.
  • (20) G. Battista Airoldi, Giuseppe Amodio, Friederich Anders, Ignazio Anders, Luigi Antoldi, Francesco Autoriello, Carlo Azzoni, Enrico Baldassarre, Valentino Bernardi, Dante Berzuini, Venceslao Bigoni, Luigi Boccalari, Giuseppe Bongiovanni, Bartolomeo Borsetti, Bartolomeo Bosi, Giovanni Bottani, Guglielmo Botti, Alessandro Brisson, Domenico Brizi, Antonio Brunetti, Bustafa, Giovanni Cadioli, Gaetano Calì, Giuseppe Cammarano, Felice Campi, Giuseppe Cantarini, Caracciolo del Sole, Benedetto Castellano, Salvatore Castellano, Fernando Castiglia, Luigi Cavenaghi, Pietro Cecconi Principi, Federico Ciappa, Raffaele Ciappa, Assirto Coffani, Gianluigi Colalucci, Giuseppe Colarieti Tosti, Angelo Colleoni, Umberto Conti, Aniello D'Aloysio, Giovanni D'Episcopo, Antonio De Mata, Marco Deleidi, Pietro Dovati, Achille Fiore, Filippo Fiscali, Bortolo Fumagalli, Giuseppe Fumagalli, Michele Galiani, Luigi Galli, Bernardo Gallizioli, Giuseppe Gandolfi, Antonio Gazzetta, Francesco Gianoli, Alessandro Giovannelli, Paolino Girgenti, Luigi Guala, Agostino Guzzi, Nicola La Volpe, Francesco Landini, Giuseppe Antonio Lazzè, Giovanni Andrea Liani, Ponziano Loverini, Fabrizio Lucarini, Gennaro Maldarelli, Luigi Malvezzi, Carlo Maratta, Martinanghi, Maria Mattioli, Matteo Mauro, Giuseppe Mazzarese, Salvatore Mazzarese, Giuseppe Mazzia, Zanetto Migliorini, Andrea Mones, Alfonso Monfardini, Manuel Napoli, Antonio Noja, Francesco Padovani, Giuseppe Patania, Achille Patricolo, Mauro Pellicioli, Giuseppe Pellizza, Antonio Perona, Giuseppe Petronsio, Lorenzo Pirovano, Luigi Aloysio Pizzillo, Domenico Primavera, Lorenzo Prosdocimi, Raffaele Provisiero, Arturo Raffaldini, Giuseppe Razzetti, Rosario Riolo, Francesco Rodighiero, Karl Ruß, Clemente Ruta, Vincenzo Saja, Paolo Sbani, Vincenzo Scaioli, Filippo Scognamiglio, Gioacchino Scognamiglio, Giovanni Secco Suardo, Oreste Silvestri, Franz Sochor, Stanislao Somazzi, Luigi Stabile, Giuseppe Steffanoni, Letterio Subba, Giuseppe Velasco, Villareale, Gennaro Vitolo, Giovanni Viviani, Sigmund Von Perger, Antonio Zanchi, Carlo Zanfrognini, Zennaro.